Ho sentito tante persone avere il desiderio di cambiare vita, cambiare lavoro, ma il freno era sempre il medesimo: “ho versato i contributi per tanti anni ed è un peccato. Mi conviene rimanere dove sono anche se mi piace poco, almeno continuo a versare i contributi e non perdo la pensione”.
E’ davvero la scelta giusta?
Lo sento dire da tanto tempo. Sempre la solita scelta, la medesima mentalità.
La pensione non è solo un obbligo insensato, ma anche un freno mentale, morale e viscerale.
L’hanno inculcata nella testa così ed è stato creato un castello di obblighi mentali, di costrizione morale.
Quando entri nel circuito della pensione statale, devi arrivare fino in fondo per non perdere tutto.
Un circuito predeterminato che rimangia se stesso nella sua medesima contorsione.
Ma la domanda è… perdi davvero tutto?
Conviene fregarsene e compiere i cambiamenti che la nostra volontà vorrebbe, oppure conviene davvero restare per non “buttare” gli anni di contributi versati?
“Se cambio lavoro poi potrei non versare con continuità, perdere certi diritti, certe agevolazioni… e tutto ciò che ho versato finora”
La pensione è davvero un vincolo che frena i sogni e il futuro delle persone.
Intanto occorre togliere questa preoccupazione, in quanto l’inps è un’incombenza che lo Stato ti obbliga in maniera ferrea e forzata a versare.
Anche se non fatturi e non guadagni. I liberi professionisti e i commercianti… ne sanno qualcosa.
Devi versare anche se non guadagni.
Ecco la realtà.
Quindi non ti preoccupare, perché l’Amica Inps prenderà comunque la sua parte.
Ma piuttosto è opportuno riflettere su una cosa:
Tutto ciò che stai versando e che ti preoccupi tanto di continuare a versare … in realtà lo stai perdendo veramente.
E’ proprio il continuare che ti fa perdere di più e non il contrario come molti pensano.
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Ti dimostro il tutto con i numeri concreti.
Lo abbiamo capito: all’età pensionabile tu percepirai solo circa il 75-80% di ciò che hai versato negli anni.
Il che significa che oggi rinunci alla tua crescita per continuare a versare una cifra di cui potrai usufruire solo in parte.
Come se oggi versi 500 euro al mese ma in realtà te ne ridaranno solo 375 circa.
Questa è la realtà, LA SICUREZZA ASSOLUTA.
Sei già sicuro di perdere ciò che ogni mese versi!
Eppure tutti si preoccupano come dei matti di non “perdere i contributi che hanno versato” e di continuare a fare la stessa vita con un unico obiettivo: la pensione.
Un legame assassino ma talmente inculcato nella nostra mente, da non farci ragionare in maniera logica.
Quindi: tutti allineati e contenti.. Consapevoli e contenti ugualmente.
E preferiamo continuare così piuttosto che cambiare.
Versi 5 per prendere tre e ti dispiace anche non versali..
Prendi solo 3…
Almeno nei tuoi sogni…
Perché in realtà non prenderai nemmeno quelli, ma molti di meno.
Non ci avevi mai pensato?
Versi per 45 anni e con gli incentivi ben dispensati per farti restare qualche anno in più, ti stanno portando alla soglia dei 50 anni di lavoro e di versamenti.
E tutto questo … per farti diventare sempre più vecchio.
Poi finalmente andrai in pensione. Il tuo sogno.
Ma… contando la vita media, probabilmente tutto ciò che hai accantonato.. NON TI SPETTERA’ MAI!
Si, perché la tua vita (purtroppo…) finirà.
In quel momento se avrai una dolce consorte legalmente legata a te, percepirà circa LA META’ di tutti quei soldi…
E quel 75% diverrà in realtà il 37%
Quei 500 euro al mese che erano diventati circa 375, in realtà diverranno 175.
Ma è già tutto calcolato.. anche la tua consorte che statisticamente ha un’età indicativamente similare alla tua, chiuderà presto il suo percorso di vita, e ..
Tutto quel denaro rimanente che ti spettava.. FINIRA’ NEL POZZO NERO DELL’INPS.
Senza ritorno.
Quei 500 al mese, ti andrà bene se ne avrai recuperati 100.
Si, proprio quel denaro che tanto ti sei barcamenato a versare, per il quale hai rinunciato a un nuova vita, ad un tuo sogno, ad una nuova esistenza. Proprio quello che volevi per forza incrementare per paura di “perderlo” e perderne le agevolazioni.
Adesso scegli tu la vita che vuoi, se rinunciare ai tuoi sogni per “non perdere” i contributi versati, oppure comprendere che la vita è un’altra rispetto a quella che ti hanno prospettato.
Fai tu stesso i conti. Questo scritto ha il solo scopo di farti riflettere, farti “vedere” e riprendere la logica che è opportuno avere dinnanzi a certe scelte.
Essere consapevoli.
Prendi in mano tu la tua pensione.
La pensione è quando vuoi TU, non quando vogliono loro.
Massimiliano Acerra
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